Si trova nel Parco della Murgia materana in località Murgecchia. Visibile dalla città, è una delle chiese rupestri più sentite nel territorio. È l’unica a essere ancora aperta al culto ed è metà di pellegrinaggio in occasione della Festa della Vergine di maggio.
Archivio Categoria: Uncategorized
Raggiungibile facilmente dal belvedere fu uno dei monumenti ipogei più preziosi per la presenza di pregievoli affreschi di epoche differenti e databili tra il XII e il XVII secolo. Oggi la chiesa è chiusa da un’inferriata, ma è possibile godere dei bellissimi e antichissimi affreschi ancora oggi li conservati.
Il belvedere è una delle tappe fondamentali del Parco della Murgia materana, che comprende, oltre a questo affaccio, un condensato di storia e natura: ritrovamenti archeologici paleolitici, chiese rupestri, boschi, steppe, cave di tufo, jazzi e cisterne.
Il monumentale Palazzo del Sedile, sede del conservatorio, è uno degli edifici più suggestivi della città. Costruito nel 1540 come sede delle adunanze municipali, legando la sua storia alla prima istituzione universitaria della città, fu poi ampliato e restaurato durante la seconda metà del Settecento.
La Chiesa, terminata nel 1747, fu edificata grazie al contributo della Confraternita del Purgatorio e dei cittadini. Fu progettata dall’ingegner Giuseppe Fatone, mentre la facciata è a opera di Bartolomeo Martemucci e Vitoantonio Buonvino. Suggestivi sono i motivi decorativi del monumentale portale ligneo che raffigurano i teschi dei prelati, dei regnanti e dei cittadini.
L’archeologo, politico e medico materano Domenico Ridola diede vita al museo nel 1911. Un rivoluzionario tenace che nella raccolta dei reperti e nel confronto con gli studiosi raccolse a Matera un’attenta e appassionata comunità internazionale di archeologi e storici.
Nella sua forma più essenziale, “La Goccia” dell’artista giapponese Kengiro Azuma, connette cielo e terra. Nella filosofia di Azuma, l’essere umano è come la goccia d’acqua, e assiste a un solo attimo della vita dell’intero ciclo umano facendo parte di un tutto che ci lega allo spirito collettivo. Azuma, attraverso un’unica immagine simbolica, ripercorre l’intera […]
La chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve è il primo insediamento monastico femminile dell’Ordine benedettino risalente all’VIII secolo ed il più importante nella storia della città di Matera.
La chiesa rupestre di San Giovanni detta in “Monterrone” deve il suo nome al masso tufaceo che domina il Sasso Caveoso e il rione Casalnuovo. Le ricerche archeologiche, la datazione degli affreschi e i pochi documenti scritti datano l’originario impianto della chiesa ad un periodo compreso tra XII e XIII secolo.
La Chiesa deve probabilmente la sua titolazione alle numerose cisterne per la raccolta dell’acqua presenti intorno al complesso e inoltre il termine Idris deriva, secondo gli storici, dal greco Odigitria, ossia guida della via, o dell’acqua.
- 1
- 2